venerdì 7 giugno 2013

Guido Cavalcanti e le Tombe di S. Giovanni

Questa è una novella attualissima, per quanto datata, che ci spiega come pesante si dica di persona la cui leggerezza si comprende al fondo dell'anima. Ho cercato di parafrasarla infedelmente, a modo mio, visto che Boccaccio la tramanda in italiano volgare, lingua indigesta ai tempi moderni.

"Accade che un giorno giunse a San Giovanni da Orsanmichele, attraverso via degli Adimari, Guido Cavalcanti, illustre poeta e filosofo.

Questo era spesso il suo tragitto, perché nei pressi di San Giovanni, tra le colonne del porfido e la porta serrata del battistero, si trovavano grandi sepolcri marmorei; quegli stessi che ora, ai tempi in cui si scrive, sono situati in piazza Santa Reparata.

I bischeri della birgata cavalleresca di Betto Brunelleschi, che venivano su proprio da quella Piazza ( quella, appunto, di Santa Reparata) non appena videro Guido in mezzo alle tombe, decisero di bullizzarlo.

Gli furono sopra prima che lui se ne avvedesse; e una volta spronati i cavalli, come in un assalto scherzoso, gli dissero:

"Guido, tu rifiuti d'esser di nostra brigata; ma ecco, quando avrai dimostrato che Iddio non c'è, ch'avrai fatto?"

Così Guido, vedendosi stretto da quei teppisti, esclamò prontamente:

"Signori, qui è casa vostra: ditemi pure ciò che volete!"

E posta la mano sopra una di quelle tombe che appartenevano a uomini tanto grandi così come lui era leggero, scavalcò con un balzo la cerchia d'intorno e se n' andò, sbarazzandosi di loro.

Quelli, rimasti basiti, supposero che Guido fosse pazzo: che mai aveva lasciato detto? Difatti loro, con quel posto, non avevano di che spartire né più né meno che tutti gli altri cittadini viventi del mondo; né più né meno che lo stesso Guido.

Ma messer Betto tuonò bruscamente: "I pazzi siete voi, se non avete inteso: colui ci ha ricoperto d'infamia! Riflettete con me: le tombe sono le case dei morti e in esse sbattono e abitano i morti. Ci ha detto così, che questa è casa nostra, per dimostrarci che noi e gli altri uomini ciuchi, noi e gli altri uomini ignoranti, siamo peggio che cadaveri putrefatti a confronto con lui e gli altri uomini saggi. E che ivi dunque è casa nostra."

Allora tutti compresero il significato delle parole di Guido vergognandosene assai, e cessarono di molestarlo, giudicando d'ora innanzi messer Betto sottile e sapiente cavaliere.

Ricordate dunque, se avete intuito, di non sprecare il vostro tempo in faccende sterili e fredde, ma di sfruttarne quanto più  a conoscere voi stessi e il mondo.